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Nota Proibita - Sesso con la cugina!

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Mise le gambe attorno ai miei fianchi e si lasciò sfondare dagli stantuffi che le assestavo nella fica. La sentivo calda e bagnatissima, sentivo le sue viscere avvolgermi l'asta che faceva avanti e indietro con un ritmo cadenzato. Continuò a sfregarsi il clitoride, poi con l'altra mano scostò una tetta dalla coppa del reggiseno e si mise a palparla avidamente. La sporgeva come a volermela offrire ed io allungai la mano e la affondai palpandola e pizzicandole il capezzolo bruno e duro, poi si sfilò anche l'altra sfregandola contro la mia mano. Era davvero infoiata, mia cugina. Una volta riprovato il godimento del sesso sembrò non poterne più fare a meno. Quella sera, dopo essersi fatta scopare a gambe divaricate, si sfilò il mio cazzo dalla fica per cambiare posizione più volte. Dopo esserselo sfilato diede delle belle e vogliose leccate al mio randello, duro e bagnato dei suoi umori, poi si mise carponi sopra il divano e, con un tono di voce basso e frenetico, mi incitò a r

Nota Proibita - Desiderio di fica

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Le mie mani sono forti, amore. Per affondare nelle tue carni e accarezzarti voglioso. Le mie dita, agili e lente, ti esplorano spudorate, osando fin nella più inviolata intimità. E il loro tocco, il loro spingere e inoltrarsi ti procurano sospiri languidi e l'inarcarsi di spalle e schiena. Bramo la tua pelle, la tua bocca. Voglio assaporare le tue labbra, voglio sentire la tua lingua cercare voluttuosa la mia e strofinarcisi addosso. Quando le nostre labbra si staccano voglio guardarti negli occhi e sussurrarti ogni romantica sconcezza. Cagna.

Nota Proibita N° 09 - Ubriacarmi di leccate

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Ti vorrei con me. Tutto il tempo. Un tempo infinito, da vivere con la voglia di arrenderci alle più oscene fantasie. Far scorrere la lingua sulla tua pelle bollente e sudata. Osservarti mentre ti fai colare la saliva sulle tette e la fai scivolare sui capezzoli. La assaporerei dopo aver appiccicato le labbra suoi tuoi capezzoli e succhiato avidamente. Ti farei stare tutto il giorno con indosso una vestaglia trasparente e senza niente sotto. Ti farei sdraiare e stare con le cosce allargate, ti verserei una intera coppa di vino sulla fica e starei ore a leccartela.

Nota Proibita N° 08 - Sotto la pioggia

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Stavamo lì, storditi dall'alcol e da un ridere irrefrenabile; sotto una pioggia battente e un riparo di fortuna che comunque imbarcava acqua come una bagnarola in mezzo alla burrasca. Eravamo strafatti di risate, cercando di respirare profondamente. Impresa assurda. Ogni tentativo di fare silenzio per farci ricomporre veniva interrotto da una nuova prorompente e sguaiata risata. Anche le poche ed estemporanee frasi, buttate là come diversivo, si sgretolavano sotto l'ondata brilla e fragorosa di un'allegria senza più senso.  E giù ancora a ridere, come due scemi. Poi, improvvisa, la voglia di dare un senso, quello che volevo io, a quella situazione tanto stupida e irreale. La mia crisi di riso si stava esaurendo, la sentivo ritirarsi dalla gola e dai polmoni come fosse il risucchio di un'onda sulla battigia. Dovevo sfruttarla, prima che morisse sotto la sabbia. Sollevai il capo lasciando spegnere gli ultimi gorgoglii ridanciani. Con la voce ancora disturbata sussurrai qu

Nota Proibita N° 07 - I tuoi seni in faccia...

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Sono pazzo di te. Delle tue favolose tette; sode, piene, generose come frutti maturi da palpare fino all'oscenità! Dio santo come ti desidero. Mi fai godere da pazzi. Sto immaginando di averti davanti. Con te che porti le tette fuori dalle coppe e me le addossi in faccia. Senti il mio respiro caldo e veloce scivolarti sulla pelle. Senti le mie labbra succhiarti avidamente i capezzoli duri e la mia lingua frugarti libidinosa. Hai afferrato la mia asta e la punti fra le tue cosce calde. Ti fai premere la cappella fra le labbra già bagnate e colanti. Mi sussurri il tuo amore folle. Folle e insensato ma potente e impetuoso.  Mi sussurro "ti amo" mentre spingi il bacino e inarchi la schiena. Ti muovi cavalcandomi e ansimi sentendo il mio cazzo che si spinge tutto dentro...

Nota Proibita N° 06 - Ti Immagino. Mi appartieni.

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Quadro: "La collana di corallo" di Wilhelm Gallhof Ti immagino una donna davvero capace di fare impazzire un uomo, perché non ha limiti e non ha paura di superare quelli che le si presentano. Una donna per cui si perde la ragione, e non la si vuole più ritrovare. Ti immagino capace di degradarti al livello di una cagna e di saperti innalzare al pari di una divinità. Ti immagino come una droga, da cui non ci si vuole disintossicare. Un'ossessione lancinante da cui non si vuol essere liberati. Un inferno da preferire a qualsiasi falso paradiso; un demone a cui prostrarsi rinnegando ogni altra fede. Ti immagino una incurabile follia. Ti immagino un rogo a cui desiderare di esser condannato. E vorrei non fermarmi più. Vorrei esser condannato a nutrirmi in eterno di tutto ciò che ti farei. E se tu arrivassi ad odiarmi, preferirei il tuo odio viscerale, all'amore di chiunque altra.