Nota Proibita N° 01 - Lei. La mia follia.


 "Lei era 'sostanza stupefacente'. Era una droga."

Conoscerla fu come mettersi in tasca la prima dose. Una dose ritenuta innocua, un piacere facile da padroneggiare. Poi i suoi occhi, le sue labbra, la sua voce calda e sensuale, le sue fantasie sussurrate al telefono. Il suo corpo, le sue nudità. Si iniziava a desiderarla e ci si ritrovava schiavi, di lei. Ed era meraviglioso. Non volevo più fare a meno di lei.
Immaginavo di poggiare il viso fra le sue tette morbide, e respirare forte. Di affondare le mani sulle sue natiche sode e, intanto, fare scorrere la lingua tra le labbra della fica, che si aprivano alle leccate di piacere che le stavo facendo provare; con lei che, gemendo, mi offriva il suo succo inebriante.
Immaginavo di averla davanti, appoggiata sul tavolo, con le cosce spalancate per offrire peccaminosamente la fica alla mia bocca avida e alle mie golose, oscene leccate. Mi piaceva stringerla in un abbraccio, forte e caldo. Baciarla voracemente sul collo. Respirare il profumo dei suoi capelli e l'odore eccitante della sua pelle.
Sussurrarle poi all'orecchio che: sì, sono pazzo... sono schiavo, e mi piace esserlo, di te...

(Il leccatore folle e audace)

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